sabato 17 dicembre 2011

Natale: gli acquirenti online sono quasi 5 milioni

Meno regali sotto l’albero ma un internauta su 5 li comprerà online. Per un milione e mezzo di italiani potrebbe addirittura essere l’unico ed esclusivo canale di acquisto. I biglietti di viaggio trainano gli ultimi 3 mesi anche se per Natale potrebbe vincere la filosofia del “buono”.
LA RICERCA SUI DONI ON THE WEB - Da una ricerca condotta da Human Highway in collaborazione con Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano sono queste le previsioni di acquisto online degli italiani per le prossime festività. Più veloci e pratici, economici e meno stressanti, i doni “on the web” sono sempre molto graditi. Chi compra online sa bene cosa cerca.
BABBO NATALE VIAGGIA SU INTERNET - Complice un periodo poco favorevole per le tasche degli italiani, quest’anno il sacco di Babbo Natale risulterà un po’ più leggero. Effetto che non arriva di certo inaspettato e che coinvolge tutti i canali di vendita. Tuttavia la comodità, la velocità e il risparmio garantiti dal commercio elettronico fanno sì che, nonostante tutto, per queste festività il ricorso a Internet come canale di acquisto per i regali di Natale venga scelto con tutta probabilità dal 37% degli acquirenti online, ovvero quasi 5 milioni di individui, 1 utente internet su 5. “Per avere un’idea del mercato di riferimento basti pensare che in Italia gli utenti internet attivi tra i 18 e i 64 anni si aggirano intorno ai 26 milioni –dichiara Giacomo Fusina, CEO di Human-Highway - Di questi, il 50,9% - 13,1 milioni di individui - ha fatto un acquisto online almeno 1 volta nella vita, il 34,2% - 8,8 Milioni di individui – ne ha fatto almeno uno negli ultimi 3 mesi mentre gli acquirenti detti “abituali” si attestano intorno al 20,2% con 5,2 Milioni”.
L'ACQUIRENTE ONLINE -  Secondo i dati della ricerca, l’acquirente online dimostra di essere inoltre un tipo particolarmente sicuro delle proprie scelte. Oltre il 70% di chi ha comprato negli ultimi 3 mesi sapeva già che il suo ultimo acquisto si sarebbe concluso su internet - nel 49,1% dei casi avendo ben chiari addirittura prodotto e marca e nel 13,6% con un orientamento chiaro su un panel di prodotti abbastanza simili – mentre meno del 10% preferiva il web ma non escludeva il canale tradizionale. Più del 9% preferiva il canale tradizionale senza escludere l’online e solo poco più del 2.4% era convinto di comprare offline. A una metà di acquirenti convinti sia sul lato canale che sul lato prodotto si aggiungono quindi un 20,3% di orientati verso canale e prodotto, un 10% di orientati sul canale ma non sul prodotto, un 9,2% di indecisi sul canale ma non sul prodotto, un 6,3% di “shopping victims” (che hanno acquistato un prodotto senza averlo cercato) e un 2,3% di indecisi sia sul canale che sul prodotto.
COSA SI COMPRA -  Dall’analisi effettuata sugli acquisti degli ultimi 3 mesi, i biglietti di viaggio risultano ancora i più gettonati (16,8%). Seguono capi di abbigliamento (12,4%), libri (9,2%), computer o periferiche (9,1%) e ricariche telefoniche (7,6%). Dal 6% in giù per soggiorni vacanze, accessori, cosmetici, telefonini, musica e dvd, software/Apps, biglietti per cinema/teatro/eventi. Fanalino di coda, infine, Stampe&Foto e Giocattoli (1.7%).
L'E-COMMERCE E' LA  NUOVA VETRINA - Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico: “In un contesto di crisi globale l’eCommerce non è più un’opportunità ma  diventa un obbligo per le imprese italiane che vogliano seriamente competere sui mercati internazionali.- La multicanalità non è più vista dalle imprese come un semplice mezzo per vendere di più mettendo in concorrenza i diversi canali ma come un sistema unitario utile per gestire al meglio la relazione con il cliente, mettendo a sua disposizione il maggior numero possibile di opzioni per accompagnarlo nel suo processo di acquisto, dalla ricerca dell'informazione fino al servizio postvendita”. “In Italia ci sono tantissimi acquirenti che controllano online la disponibilità di un articolo nei negozi fisici della propria città, prima di comprarlo. – aggiunge Roberto Liscia - Ecco, i commercianti si renderanno presto conto che fare proprio il commercio elettronico nei punti vendita non farà altro che incrementarne i fatturati. I clienti avranno pari opportunità di scelta sul web e poi potranno decidere in base alla convenienza e alla fiducia che ripongono nel marchio o nella persona”.





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