venerdì 25 novembre 2011

Boom dell’e-commerce in Italia su smartphone.


 L’e-commerce italiano non sente la crisi economica nel 2011 ma anzi segna un +20% rispetto a quanto registrato nel 2010, superando quota 8 miliardi grazie maggiormente alla vendita di prodotti online, più che dei servizi.

I dati provengono da un’osservazione condotta dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, che per la decima volta ha tracciato una fotografia del commercio elettronico in Italia, che pare tirar dritto sulla strada dell’innovazione.

Si confermano così le previsioni sviluppate a metà 2011 secondo cui l’e-commerce avrebbe continuato a crescere: già nel 2010 l’andamento aveva segnato un +17% sul 2009, un trend che è continuato anche negli ultimi mesi, sostenuto dalla moltiplicazione degli internauti e dalla massiccia connessione al Web tramite dispositivi mobile quali smartphone e tablet, oggi di grande appeal per i consumatori.

Quasi un utente su tre, ovvero 9 milioni di navigatori, acquista online, per una spesa annua a testa che passa dai 960 euro del 2010 ai 1050 del 2011. Ogni consumatore spende circa 210 euro ad ogni acquisto.

Il comparto moda fa segnare un (+38%), editoria, musica e audiovisivi (tutti +35%) sono quei settori che sono cresciuti maggiormente negli ultimi tempi per gli acquisti online. In generale vanno benissimo i viaggi (49%), l’elettronica (10%), abbigliamento (10%), assicurazioni (9%), editoria e musica (3% a testa). La rimanente quota proviene dai generi alimentari e da altri servizi come ricariche telefoniche e biglietti online, ad esempio.

Se è vero che il commercio elettronico italiano vale un sesto di quello inglese, che nel 2011 ha registrato un valore di 51 miliardi di euro, un quarto di quello tedesco (34 miliardi di euro) e meno della metà di quello francese (20 miliardi di euro), è anche vero che quello degli acquisti online è un trend destinato ad aumentare e che sta cominciando a generare ingenti profitti.



Ottimo il successo degli acquisti tramite dispositivi mobile, che è cresciuto del 210% rispetto allo scorso anno. È iOS di Apple, e quindi soprattutto l’iPhone, a generare l’80% dei ricavi sul valore totale delle vendite, il tutto nonostante l’ampia diffusione di Android anche sul territorio italiano.



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