Come da tempo preannunciato, dal 9 settembre eBay Italia ha introdotto le nuove modifiche alle tariffe e alle regole di inserzione per gli oggetti in vendita.
L’elenco dei cambiamenti, visibile al seguente link:
Tariffe di eBay e fatture
evidenzia innanzi tutto la volontà di eBay di spostare la parte più significativa dei costi di vendita di un oggetto sulla piattaforma dalla tariffa d'inserzione iniziale alla commissione sul valore finale, così da rendere più onerose le aste per gli ebayers solo se l'oggetto viene effettivamente venduto.
Una motivazione indubbiamente di rilevo ma che, unita ad un’analisi delle altre modifiche al regolamento introdotte, non sembra incontrare il consenso della community, destando nella stessa non poche perplessità sotto innumerevoli punti di vista.
La critica che accomuna la maggior parte degli utenti, infatti, riguarderebbe proprio l’aumento consistente che hanno subito le tariffe, sia di inserzione che sul prezzo di vendita finale, nonché i costi delle opzioni aggiuntive per dare più visibilità e rilevanza agli oggetti.
Mutamenti significativi ci sarebbero per quei venditori professionali che hanno i loro negozi su eBay e che, probabilmente, dal commercio on-line traggono parti più o meno rilevanti dei loro guadagni. Proprio questi ultimi risulterebbero maggiormente svantaggiati dal ricarico sui costi di inserzione, sul prezzo di vendita finale, gestione dell’account e spese di spedizione, trovandosi così di fronte ad un bivio: mantenere gli stessi prezzi, a discapito di un ricavo ancor più esiguo, oppure far ricadere gli aumenti sul prezzo dell’oggetto, quindi sull’acquirente, con il rischio di essere meno competitivi rispetto agli altri?
Generalizzata è comunque la sensazione che tutto ciò probabilmente porterà comunque ad una diminuzione del numero di transazioni con conseguente danno per tutti: utenti e società.
Altro aspetto negativo denunciato sul forum del portale d’aste riguarda la modifica delle regole per le inserzioni “Compralo Subito” di 30 giorni o senza scadenza. I costi di queste inserzioni risultano essere notevolmente aumentati, quasi triplicati; inoltre le nuove regole stabiliscono l’impossibilità, per gli utenti che non hanno negozi su eBay, di poter utilizzare le inserzioni “Compralo Subito” della durata di 30 giorni e le inserzioni senza scadenza, pagando praticamente le tariffe ogni 10 gg. (come qualcuno rileva), con il “sospetto” -sottolineato in particolare da un ebayer- che a ciò sia sottesa la volontà di eBay di eliminare tutti “i piccoli che creano soltanto un dispendio di energie (fatturazione gestione account etc. ergo personale, ergo soldi in uscita)” e tenere “solo i grandi che garantiscono introiti consistenti con un piccolo sforzo amministrativo”.
La questione peraltro si intreccia con le nuove regole stabilite per i negozi registrati, in merito al mantenimento del loro status di “Plus” e “Premium”, laddove si enuncia che tra i criteri necessari per restare in tali categorie vi sia il “Mettere in vendita oggetti in inserzioni multiple in formato Compralo Subito di lunga durata”, quasi ad “imporre” la scelta dell’asta a 30 giorni, che risulta essere la più costosa per gli utenti ma la più redditizia per eBay.
Non solo. I titolari dei suddetti negozi avranno d’ora in poi inoltre la preoccupazione di dover mantenere una media di 4.4 di "star rating system" (la valutazione dettagliata con stelline per intenderci) per non essere degradati a negozio di rango inferiore. Con la consequenziale applicazione delle relative tariffe, più alte di quelle di un negozio di livello superiore. Sebbene da molti proprio questa media sia considerata eccessiva la cosa che più spaventa è il fatto che la stessa sarebbe rimessa al giudizio insindacabile degli acquirenti, i quali, come qualcuno insinua, da oggi “oltre che minacciare con il feed negativo possono minacciare anche con le stelline”.
Dulcis in fundo, il costo d’iscrizione dei nuovi negozi “Base” e “Plus” è aumentato e la cifra lievita se si considera la necessità per chi gestisce questi ultimi, insieme ai “Premium”, di dover collegare l’account ad un conto PayPal (con le ulteriori spese che esso comporta) e di doverlo accettare tra i metodi di pagamento utilizzati per gli oggetti a prezzo fisso, ossia i già esosi “Compralo Subito” citati in precedenza.
Se a ciò si aggiunge il “suggerimento” di offrire la spedizione gratuita per aumentare la rilevanza delle inserzioni multiple e C.S. (ulteriori costi ascritti ai venditori) il quadro è completo.
Che dire quindi?
In questa mobilitazione generale tra critiche, perplessità, dubbi e minacce da parte di alcuni iscritti di spostarsi entro breve su altri portali concorrenti, un dato parrebbe certo e ormai chiaro a tutti: sembrerebbe essere venuta meno forse l’essenza stessa di eBay, il motivo del suo strepitoso successo, l’essere “un posto dove potevi trovare di tutto, nuovo o usato, a prezzi più bassi che nei negozi”.
Che sia l’inizio del declino o l’alba di una ristrutturazione che ancor più successo darà al sistema delle aste solo il futuro potrà dircelo. Ai posteri l’ardua sentenza.
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